LECTIO BREVIS / 77

Appunti e spunti minimi su libri letti, riletti, sfogliati

A cura di Roberto Mandile

PUNTATA 77
BOSCHI, FORESTE, GIUNGLE


UN CLASSICO: “Il libro della giungla” e “Il secondo libro della giungla” di Rudyard Kipling
UN GIALLO: “Uno sparo nel bosco” di Victor L. Whitechurch
DALLO SCAFFALE: “Il segreto del Bosco Vecchio” di Dino Buzzati
LECTIO BREVISSIMA: “Ho derubato i boschi” di Emily Dickinson

UN CLASSICO
“D’un classico ogni prima lettura è in realtà una rilettura” (Italo Calvino)

Rudyard Kipling, IL LIBRO DELLA GIUNGLA, IL SECONDO LIBRO DELLA GIUNGLA (ediz. orig. 1894-1895)

Di cosa parla: Mowgli, abbandonato nella giungla, viene cresciuto da un branco di lupi: grazie all’aiuto dell’orso Baloo e della pantera Bagheera, che l’hanno educato alla Legge della Giungla, affronterà la terribile tigre Shere Khan che vuole ucciderlo e si libererà delle cattivissime scimmie che lo hanno rapito. E poi, ancora altre storie: dall’invasione della giungla alla scoperta del tesoro nascosto nella Città delle Scimmie e protetto da un cobra bianco, dal terribile agguato ai feroci cani rossi al ritorno del ragazzo-lupo, ormai cresciuto, tra gli uomini…

Commento: I più famosi, e i più belli, dei quindici racconti (sette più otto) compresi nei due volumi sono quelli che hanno decretato l’imperitura fama dei libri (cui ha contribuito anche il film Disney del 1967 che, però, è solo uno degli infiniti rifacimenti). Se il senso di libertà di Mowgli abbia ancora la capacità di affascinare i piccoli lettori non sapremmo dirlo (personalmente crediamo che come classico sia un po’ datato), anche se l’utopia della convivenza pacifica tra uomini e animali non nasconde la contraddittorietà del contrasto insanabile tra natura e civiltà di cui l’autore è ben consapevole. La giungla e gli animali di Kipling (tra questi anche una foca, una mangusta e degli elefanti) hanno almeno l’indubbio primato nell’addomesticamento di un immaginario esotico e selvatico che cinema e soprattutto televisione hanno poi reso alla portata di qualunque bambino nel mondo.   

GIUDIZIO: **½

UN GIALLO
“Il romanzo poliziesco è un gioco intellettuale; anzi uno sport addirittura” (S.S. Van Dine)

Victor L. Whitechurch – UNO SPARO NEL BOSCO (ediz. orig. 1927)

Di cosa parla: Un uomo misterioso scende alla stazione sbagliata. Costretto a raggiungere a piedi il villaggio di Little Mitford, nel Downshire, dove è diretto (non ci sono più treni), si avvia per un sentiero tra i boschi. Fatta un po’ di strada, sente uno sparo e, poco dopo, s’imbatte in un cadavere. Frugando nel portafoglio, scopre una quantità notevole di denaro e decide d’impadronirsene, prima di allontanarsi inosservato. Ma, una volta che il corpo verrà ritrovato, le sue sicurezze cominceranno a vacillare…

Commento:
Scritto da un pastore anglicano che coltivò la passione per la letteratura poliziesca (specialmente nel settore “delitti ferroviari” e affini, al quale dedicò diversi racconti) e non, è un romanzo che si iscrive alla vena bucolica tipica di tanta parte del giallo classico anglosassone: se, da un lato, il villaggio di campagna è sede d’elezione del delitto all’inglese, i suoi dintorni, boschi e brughiera, sono al centro di numerose storie criminali (anche se il nostro riferimento inarrivabile in materia resta un film, la commedia nera di Hitchcock La congiura degli innocenti). Le premesse del romanzo sono accattivanti, lo scioglimento ineccepibile, eppure manca un po’ di brio nello sviluppo.

GIUDIZIO: **

DALLO SCAFFALE
“La Biblioteca è così enorme che ogni riduzione d’origine umana risulta infinitesima” (Jorge Luis Borges)

Dino Buzzati – IL SEGRETO DEL BOSCO VECCHIO (ediz. orig. 1935)

Di cosa parla: Il colonnello Sebastiano Procolo eredita una parte della tenuta del Bosco Vecchio, ma non può sopportare che la parte più estesa sia andata a suo nipote, il dodicenne Benvenuto. E così è disposto a fare di tutto per ottenere la proprietà del ragazzo e poter finalmente abbattere il Bosco, economicamente improduttivo. Ma non ha fatto i conti con i “geni”, i magici custodi degli alberi, che vogliono preservare il Bosco dalle cattive intenzioni del colonnello, il quale, però, per contrastarli, decide di ricorrere al vento Matteo…

Commento: Nonostante i tentativi di vedere nel secondo romanzo di Buzzati l’affiorare di alcune delle tematiche più tipiche e originali della sua produzione successiva, a partire, naturalmente, dalla coltivazione di una vena fantastico-allegorica, bisogna riconoscere che c’è qualcosa di non pienamente convincente in questa storia. Sarà lo stile, tanto semplice da sembrare finto, saranno i personaggi, un po’ schematici, ma la vicenda assomiglia troppo smaccatamente a una favola romantica ed ecologista: niente di male in sé e per sé, eppure non solo il Buzzati che più amiamo è anni luce distante da questa facilità programmatica, ma nella vicenda del Bosco Vecchio l’ingenuità purtroppo prevale sul mistero della natura. 

GIUDIZIO: **

LECTIO BREVISSIMA

Emily Dickinson – HO DERUBATO I BOSCHI (1858; traduzione di Valentina Meloni)

Ho derubato i boschi –
i fiduciosi boschi –
gli alberi ignari
porgevano le loro galle e i muschi
lusinghe alla mia fantasia –
esaminai curiosa i loro ninnoli –
li afferrai – li portai via –
cosa dirà l’austero abete –
cosa la quercia?