Appunti e spunti minimi su libri letti, riletti, sfogliati
A cura di Roberto Mandile
PUNTATA 88
IL GOTICO ABITA QUI (case, castelli, dimore infestate o maledette)
UN CLASSICO: “Il castello di Otranto” di Horace Walpole
UN GIALLO: “La casa sulla scogliera” di Clifford Orr
DALLO SCAFFALE: “Racconto d’autunno” di Tommaso Landolfi
LECTIO BREVISSIMA: “La caduta della casa degli Usher” di Edgar Allan Poe
UN CLASSICO
“D’un classico ogni prima lettura è in realtà una rilettura” (Italo Calvino)
Horace Walpole – IL CASTELLO DI OTRANTO (ediz. orig. 1764)
Di cosa parla: Conrad, figlio di Manfred, principe di Otranto, muore, schiacciato da un elmo enorme, proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto sposare Isabella, figlia del marchese di Vicenza. Manfred, a cui resta solo una figlia, Matilda, non potendo avere altri figli dalla moglie Hippolita, decide, per avere un erede maschio, di ripudiare la consorte e sposare a sua volta Isabella. Quest’ultima, terrorizzata dalla prospettiva del matrimonio, fugge dal castello di Otranto tramite un passaggio segreto grazie all’aiuto di un contadino, Theodore, e si rifugia nel monastero della chiesa di San Nicola, ma Manfred se ne accorge ed è disposto a tutto pur di riaverla…
Commento: È il romanzo che ha inaugurato un genere, la letteratura gotica, destinata a influenzare a lungo l’evoluzione stessa della narrativa occidentale. Ma vanta solidissimi rapporti con il teatro (lo dicono la divisione in cinque capitoli, come gli atti di una tragedia, e soprattutto la preponderanza assoluta dei dialoghi) ed è un concentrato di trucchi e tecniche di racconto che, attraverso la letteratura d’appendice, faranno la fortuna di tanta produzione di genere, anche al cinema e in tv (dagli effettacci inverosimili dei b-movie al linguaggio enfatico dei fotoromanzi, alle improbabili coincidenze delle soap-opera). Fatto salvo il ruolo cruciale nella storia letteraria, resta un polpettone che, alla lunga, indispone anche il lettore meglio intenzionato. L’autore, timoroso delle reazioni del pubblico, spacciò la prima edizione come traduzione di un inesistente libro scritto in un’epoca imprecisata da tale Onuphrio Muralto e pubblicato a Napoli nel 1529. Poi si riappropriò della paternità, convinto dal successo riscosso dall’opera.
GIUDIZIO: **
UN GIALLO
“Il romanzo poliziesco è un gioco intellettuale; anzi uno sport addirittura” (S.S. Van Dine)
Clifford Orr – LA CASA SULLA SCOGLIERA (ediz. orig. 1932)
Di cosa parla: La giovane Garda Lawrence muore nella cupola della casa dei Farnol, presso i quali era ospite. La dimora sorge a picco sull’oceano, nel Maine, la stanza era chiusa dall’interno e, nella fredda sera di ottobre, il vento ululava, quasi a confermare un’antica leggenda locale che lo considera un presagio di morte. Come se non bastasse, però, a poca distanza dall’abitazione dell’omicidio, sorge un’altra casa, identica alla prima, e anche lì, poco dopo, si consumerà un delitto inspiegabile. Cercherà di venirne a capo il detective Meech, tutore di Garda e testimone degli orribili fatti…
Commento: Autore di soli due libri gialli (il primo, più convenzionale, è intitolato, nella versione italiana, Delitti al college), Clifford Orr dà prova in questo romanzo di aver ben presente la lezione del più celebre connazionale John Dickson Carr, maestro non solo di delitti impossibili ma anche di atmosfere gotiche e di ambientazioni suggestive in castelli, case in rovina e manieri antichi (a mero titolo esemplificativo, si vedano I delitti dell’unicorno, Gideon Fell e il caso dei suicidi, Il terrore che mormora, La sfinge dormiente). Il libro è un giallo gotico che unisce un solido mistero e un’atmosfera di tensione ottimamente costruita. Più che espliciti i riferimenti psicanalitici ai temi classici del doppio e del perturbante.
GIUDIZIO: ***½
DALLO SCAFFALE
“La Biblioteca è così enorme che ogni riduzione d’origine umana risulta infinitesima” (Jorge Luis Borges)
Tommaso Landolfi – RACCONTO D’AUTUNNO (ediz. orig. 1947)
Di cosa parla: Mentre nel suo paese è in corso una guerra tra due eserciti stranieri, l’uno invasore e l’altro liberatore, un uomo, sospinto lontano dai suoi abituali luoghi di residenza, cerca rifugio, nell’intento di sottrarsi ai suoi inseguitori, in un bosco di montagna. Qui trova una vecchia e imponente dimora, all’apparenza abbandonata. Stremato dalla fatica e bisognoso di riparo, decide di entrarvi, ma ne è respinto, inizialmente, da due cani feroci che sembrano i guardiani dell’abitazione. Una volta riuscito a penetrare all’interno della casa, farà la scoperta che essa è abitata da un uomo anziano dai modi piuttosto enigmatici e inquietanti…
Commento: Il romanzo sulla Resistenza scritto da uno dei meno convenzionali e allineati tra i narratori italiani è un romanzo gotico che rielabora alcuni dei motivi ricorrenti della letteratura del mistero e del terrore, ma anche della fiaba (che, com’è noto, ha un cuore nero neanche tanto nascosto), a partire dall’elemento chiave del racconto, insieme all’ambientazione (quando il protagonista intravede per la prima volta la dimora è l’ora del crepuscolo, ed è autunno): la casa in rovina che è il fulcro dell’intera storia. Intorno al maniero in decadenza, sorta di labirinto pieno di stanze, corridoi, passaggi segreti, ruota una vicenda di fantasmi, apparizioni tenebrose, passioni estreme, amore e morte. Lo stile di Landolfi, inconfondibile, è una lingua ricca di arcaismi e di preziosità lessicali e sintattiche, lontanissima dalle tentazioni neorealistiche di buona parte della letteratura del dopoguerra ma anche da molte astrusità di tanta prosa d’arte.
GIUDIZIO: ****
LECTIO BREVISSIMA
Edgar Allan Poe – LA CADUTA DELLA CASA DEGLI USHER (1839)
“In una giornata triste, buia e troppo silenziosa, con un cielo di nuvole basse e pesanti, dopo aver cavalcato da solo per un tratto di campagna particolarmente desolato, verso sera, mentre le ombre si facevano sempre più lunghe, mi trovai di fronte alla malinconica casa Usher”. Un incipit come questo, vero concentrato dello spirito gotico, è già sufficiente a instillare inquietudine, ma, siccome siamo in un racconto di Poe (uno dei più celebri e fenomenali, ma si può davvero trovarne di meno che bellissimi?), il seguito della storia non potrà che essere un crescendo di terrore. Non manca nessuno degli elementi tipici: oltre alla vecchia dimora (sulla cui facciata si intravede appena una “esilissima incrinatura che, partendo dal tetto, scendeva trasversalmente lungo la facciata”), ci sono un padrone di casa esangue, con un pallore cadaverico e un’eccessiva agitazione nervosa, e una sorella gemella in fin di vita, preda di una malattia che le causa attacchi catalettici, e ancora un libro che racconta una storia simile a quella che si sta verificando nella realtà e, infine, una notte terribile di tempesta in cui il dramma si compirà. E, naturalmente, c’è – come se il motivo del doppio non fosse già abbastanza evidente – uno stagno nero e sinistro nel quale la casa si specchia…