# 245 – Dany Laferrière – COME FAR L’AMORE CON UN NEGRO SENZA FAR FATICA (Baldini Castoldi Dalai, 2004, ediz. orig. 1985, pagg. 143)
Metà anni Ottanta: durante una torrida estate, due amici di colore dividono uno squallido monolocale a Montréal, nel francofono Québec, Canada. Bouba, quando non dorme (è capace anche di maratone da 72 ore di sonno ininterrotto), passa le sue giornate ad ascoltare jazz, leggere il Corano e l’opera omnia di Freud, che non ritiene affatto incompatibile col testo sacro dell’Islam; il narratore, invece (che Bouba chiama “Vecchio”, pur avendo, apparentemente, la sua stessa età, o quasi), si dedica alla stesura di un romanzo su una vecchia Remington 22 appartenuta, a quanto pare, a Chester Himes. I due condividono la passione per le ragazze bianche, che del resto non si fanno pregare: battezzate con nomignoli che ne fotografano il “tipo”, più che l’individualità (Miz Letteratura, Miz Mistica, Miz Punk eccetera), esse frequentano volentieri il monolocale dei due ragazzi, in cerca di esperienze sessuali sconvolgenti e di “saggezza negra” sapientemente distillata da Bouba (quando non dorme). E forse, alla fine, il successo arriderà al “Vecchio”, col suo romanzo faticosamente composto nelle canicolari giornate dell’estate di Montréal.
Avete presente quando prendete un libro, in una libreria dell’usato, a metà prezzo o anche a meno, solo perché il titolo è così strano che non riuscite a resistere e volete assolutamente scoprire se è una ciofeca o meno? E sotto sotto vi dite: come fa a non essere una ciofeca un libro che ha un titolo così assurdo? Peraltro, confermato dall’originale: il titolo è proprio quello! “Come far l’amore con un negro senza far fatica”: sarà una boiata! Oltretutto, il nome dell’Autore non vi dice niente, perché non è tra quei “nomi noti” che bastano a far scattare qualcosa nella mente dell’ancora ipotetico lettore.
Ebbene, Dany Laferrière è uno scrittore classe 1953 originario di Haiti ma canadese d’adozione, francofono (il romanzo è stato scritto in francese) e membro, dal 2013, nientemeno che dell’Académie Française! Forse, avendolo saputo, non avrei acquistato il libro con tanta sufficienza! Ma non è mai troppo tardi per fare ammenda e pentirsi delle proprie colpe, specie se si è lettori onesti: “Come far l’amore con un negro senza far fatica” è bello! Credetemi! È un libro che val la pena di leggere, anche perché è sufficiente un viaggio in treno da Milano a Venezia: centoquarantatré pagine intrise di inventiva, di ironia e di divertimento (a patto che non si sia bacchettoni e che non si legga col manuale del femminismo a portata di mano), di scanzonatura e di jazz, di disimpegno e di fatalismo. Eppure, alla fine, il libro si dimostra ben più serio – nei temi toccati e nei personaggi descritti – di quanto possa sembrare a un primo sguardo!
Perché “Come far l’amore con un negro senza far fatica” parla di scrittura e di musica, d’amore e di solitudine, di emarginazione di successo, ma lo fa senza mai prendersi troppo sul serio (anzi, senza prendersi affatto sul serio!), con una ripartizione in capitoli brevi e dai titoli divertenti e folgoranti (“Il pene negro e la demoralizzazione dell’America”; “Ed ecco che Miz Letteratura mi fa uno di quei pompini”; “Il gatto negro a nove code”… e potrei continuare!) e con uno stile asciutto e disadorno, graffiante e ironico, conciso e perfettamente consapevole, ammiccante e, tutto sommato, garbato e divertente.

È vero che i due protagonisti di colore (anzi, “negri”: loro non apprezzerebbero locuzioni ipocrite) collezionano ragazze bianche e se le palleggiano con apparente noncuranza, ma è altrettanto vero che Laferrière non svilisce mai i personaggi femminili, anzi, li fa brillare di tutta la luce di cui sono capaci, e le donne, in questo piccolo sapido libro, sono volta a volta muse ispiratrici, pazze innovatrici, nevrotiche in cerca di sé stesse, illuse bazzicatrici di guru e santoni in cerca di verità insondabili, e ancora, folli visionarie e aspiranti suicide, tenere crocerossine che si preoccupano di riempire il frigo dei due sconvolti protagonisti e sessuomani eccessive che cercano solo “cazzo negro” da scoprire e scopare.
Insomma, tutto un mondo femminile esplode letteralmente nelle pagine di Dany Laferrière, in una bellezza polimorfa che in testi più apparentemente “rispettosi” (prima o poi qualcuno mi spiegherà che cazzo vuol dire) non si ravvisa, o si ravvisa in forme artificiose e stucchevoli. C’è vita in questo piccolo romanzo che racconta al lettore la genesi del libro stesso che sta leggendo, in questo piccolo almanacco, autoreferenziale ma mai autocompiaciuto, di ragazze e di avventure, di bevute e di scopate, inframmezzate – in un impasto che ha dell’incredibile, ma che purtuttavia funziona – a Sure del Corano, citazioni freudiane e jazz, da Duke Ellington a Charlie Mingus, da Miles Davis a Thelonious Monk, da Charlie Parker a John Coltrane. Senza contare la tanta letteratura, che gronda dalle pagine dei libri che il Vecchio legge senza sosta, da Bukowski a Proust (!), da Hemingway a Miller, da Himes a… Limonov! Sì, c’è anche il Limonov del “poeta russo preferisce i grandi negri”! A cui Laferrière, genialmente, risponde con un capitolo dedicato, del cui titolo non vi do anticipazioni: scopritelo da voi! “Come far l’amore con un negro senza far fatica” si trova su Amazon a tre euro e qualcosa: non li avrete mai spesi meglio!

(Recensione scritta ascoltando Duke Ellington, “Sophisticated Lady”)
PREGI:
una scrittura fresca e irriverente (il libro segnò l’esordio di Laferrière, come l’immaginario romanzo del “Vecchio” segna il suo esordio all’interno del racconto), una voce innovativa (chi si aspettava uno scrittore haitian-canadese di lingua francese?) e una galleria di personaggi e situazioni irresistibile per sagacia e ironia, a partire dall’islamista freudiano Bouba
DIFETTI:
disgraziatamente sin troppo breve, è un libro che a tratti dà l’impressione di accontentarsi, quando potrebbe spingersi un po’ più a fondo, magari, arrotondando la narrazione e i personaggi. La ghignante satira del femminismo, però, ma soprattutto dei costumi sessuali occidentali, non ha prezzo!
CITAZIONE:
“La Remington pare di buon umore. Batto come un matto e la faccio crepitare nella notte. Le frasi irrompono a tutta velocità. Rido. Sono nudo. Il sesso ancora lucente. Il mio corpo profuma di tutti gli odori di Miz Sophisticated Lady. Scrivo. Sono felice. Lo so.” (pag. 71)
GIUDIZIO SINTETICO: ***
LEGENDA RECENSIONI
Sia per i libri che per i film, adotto nel giudizio sintetico il sistema Mereghetti, che va da 0 a 4 stelline: a 0, ovviamente, i giudizi più negativi, a 4 quelli più positivi, con tutti i possibili gradi intermedi…