12 / LA LIBERTÀ DIFFICILE – Joachim Fest
ARGOMENTO: società
Grande storico del Nazionalsocialismo e, più in generale, del ‘900, Joachim Fest dedicò – nell’ormai lontano 1993 – questo libretto a uno dei temi allora più scottanti: quale destino si apriva per le democrazie liberali all’indomani del crollo del blocco Socialista? Su cosa si sarebbero retti quegli Stati che avevano fatto della Guerra Fredda il loro principale pilastro (e la giustificazione unica e onnicomprensiva di tutte le loro politiche)? Il liberalismo – si chiedeva Fest – sarebbe stato in grado di “diventare grande”, crescere e svilupparsi senza un “nemico comune”?
Beh, riletta oggi, a venticinque anni abbondanti di distanza, nel bel mezzo di questa Europa Unita discussa e discutibile, la riflessione di Fest si dimostra ancora attuale e interessante, capace di interrogarsi sulla direzione presa da un mondo la cui “prima e più importante norma è appunto quella di non imporre alcun principio di fede e nessuna verità” e di ridurre dunque la verità “a una questione di semplice maggioranza.”
CONSIGLIATO A: nitido e coraggioso nelle conclusioni, mai “schierato” nel vero senso della parola, ma critico e lucido, animato dallo sguardo (e dalla cultura) di un grande storico, è un pamphlet più che interessante, che da lontano (uscì in Italia nel 1996) riesce già a intravedere i mali del relativismo portato agli estremi che – per intenderci – è quello che finisce per giustificare aberrazioni di totale scemenza come terrapiattismo e pseudo-scienze. Consigliato a chi detesta bufale e contro-informazione a vanvera.