LECTIO BREVIS / 43

Appunti e spunti minimi su libri letti, riletti, sfogliati

A cura di Roberto Mandile

PUNTATA 43
PRETI, MONACI, UOMINI DI CHIESA


UN CLASSICO: “Il nome della rosa” di Umberto Eco
UN GIALLO: “L’innocenza di Padre Brown” di Gilbert K. Chesterton
DALLO SCAFFALE: “La veste nera” di Wilkie Collins
LECTIO BREVISSIMA: “Il cadavere rapito” di Marcel Jouhandeau

UN CLASSICO
“D’un classico ogni prima lettura è in realtà una rilettura” (Italo Calvino)

Umberto Eco – IL NOME DELLA ROSA (ediz. orig. 1980)

Di cosa parla: 1327. Il frate francescano Guglielmo da Baskerville, ex inquisitore, e il suo allievo Adso da Melk arrivano in un monastero benedettino dell’Italia settentrionale. Egli è stato inviato dall’imperatore Ludovico per un convegno con i delegati della curia papale, di stanza ad Avignone: tema della disputa la povertà della Chiesa. In attesa dell’arrivo dei contendenti, Guglielmo e Adso vengono a sapere dall’abate che, di recente, è morto in circostanze misteriose un monaco. Ma ben presto dovranno constatare che si tratta solo del primo di una serie di atroci e misteriosi delitti che sembrano avere a che fare con la labirintica biblioteca del monastero…

Commento: Difficile aggiungere qualcosa su un romanzo che, diventato da subito libro di culto, ha colonizzato l’immaginario degli ultimi quarant’anni, non solo in letteratura ma in ogni ambito della cultura popolare. Paradigma del post-moderno, prototipo dei bestseller all’italiana (il titolo provvisorio era “L’abbazia del delitto”) e oggetto di innumerevoli tentativi di imitazione, resta, sul piano squisitamente letterario, un’opera magmaticamente affascinante che, a dispetto di alcune pagine ostiche (e autocompiaciute?), ha il pregio di prestarsi a più livelli di lettura e, se non presa troppo sul serio, di rivelarsi un gioco di scatole cinesi appassionante e divertente.

GIUDIZIO: ***½

UN GIALLO
“Il romanzo poliziesco è un gioco intellettuale; anzi uno sport addirittura” (S.S. Van Dine)

Gilbert Keith Chesterton – L’INNOCENZA DI PADRE BROWN (ediz. orig. 1911)

Di cosa parla: Padre Brown, minuto e goffo prete cattolico dell’Essex, alle prese con dodici misteri, grandi e piccoli, a partire dal caso della Croce Azzurra, il gioiello su cui cerca di mettere le mani il ladro gentiluomo Flambeau, che, dopo aver cercato di organizzare un furto anche presso un club esclusivo, finirà per redimersi, a seguito dell’ultimo colpo tentato (di nuovo un furto, quello delle Stelle Volanti, tre splendidi diamanti), diventando da allora amico e fidato collaboratore di Padre Brown. Per non parlare de “L’uomo invisibile”, capolavoro assoluto del racconto giallo…

Commento: È la prima delle cinque raccolte di racconti (tutti belli, alcuni bellissimi) che vedono protagonista Padre Brown; la scrittura di Chesterton è sempre smagliante, i casi vengono indagati, più che come atti di delinquenza, come paradossi, contraddizioni logiche che il piccolo prete inglese smaschera con la saggezza di chi sa che la fede dell’intelligenza prevale su ogni fanatismo.
Pur senza rinunciare alle necessarie convenzioni del genere, il crimine, insomma, finisce per rivelarsi la chiave d’accesso a una riflessione morale sul bene e sul male: solo il cattolicesimo razionalista di Chesterton poteva contrastare lo scientismo di buona parte del poliziesco anglosassone.

GIUDIZIO: ****

DALLO SCAFFALE
“La Biblioteca è così enorme che ogni riduzione d’origine umana risulta infinitesima” (Jorge Luis Borges)

Wilkie Collins – LA VESTE NERA (ediz. orig. 1881)

Di cosa parla: Lewis Romayne, giovane e agiato proprietario della splendida tenuta di campagna di Vange Abbey, si trova trascinato suo malgrado, durante un viaggio in Francia, in un duello e finisce per uccidere il suo rivale. Travolto dal rimorso per il gesto compiuto, torna in Inghilterra, dove l’incontro con Stella Eyrecourt sembra poter cambiare la sua vita: l’amore per la donna, che culminerà nel matrimonio, sarà però turbato dalla comparsa nella sua vita di padre Benwell, un gesuita senza scrupoli…

Commento: L’indiscutibile finezza psicologica di Collins, il grande amico e collaboratore di Dickens, è qui al servizio di un feuilleton in piena regola, con buoni e cattivi ben distinti ed estremizzati, colpi di scena e un finale strappalacrime. Resta una lettura piacevole, specie nella parte iniziale, ma il romanzo risulta senz’altro meno originale nel confronto con le più noti e riuscite opere dell’autore (La donna in bianco, La pietra di luna, entrambi anteriori cronologicamente a questo). Utile, comunque, anche come saggio sulla pessima fama dei papisti in Inghilterra, specie se gesuiti!

GIUDIZIO: **½

LECTIO BREVISSIMA

Marcel Jouhandeau – IL CADAVERE RAPITO (1936)

Necesse est ut veniant scandala. E Marcel Jouhandeau è stato senz’altro uno scandalo vivente. Fervente cattolico e omosessuale (ma si sposò pure), nazionalista e antisemita nel cuore degli anni più cupi della persecuzione razziale in Europa, lo scrittore francese riversa le sue contraddizioni anche nelle sue opere, come questo racconto che ruota intorno alla misteriosa figura di padre Diverneresse, parroco del villaggio di Port-Salut che suscita pettegolezzi e ha fama, per i suoi comportamenti apparentemente scandalosi, di peccatore. Solitario, silenzioso, ambiguo, il prete sarà sospettato di ogni nefandezza. Il racconto, parte di un vasto ciclo dedicato all’immaginaria città di Chaminadour, è intriso di abiezione e misticismo ed è scritto in uno stile magmatico e respingente. Materia buona per gli amanti del dibattito: si può essere grandi scrittori anche se si professano e si incarnano le peggiori idee?