LECTIO BREVIS / 57

Appunti e spunti minimi su libri letti, riletti, sfogliati

A cura di Roberto Mandile

PUNTATA 57
ERA MEGLIO IL LIBRO?


UN CLASSICO: “Colazione da Tiffany” di Truman Capote
UN GIALLO: “Il postino suona sempre due volte” di James M. Cain
DALLO SCAFFALE: “Tre millimetri al giorno” di Richard Matheson
LECTIO BREVISSIMA: da “Il cinema secondo Hitchcock” di François Truffaut

UN CLASSICO
“D’un classico ogni prima lettura è in realtà una rilettura” (Italo Calvino)

Truman Capote – COLAZIONE DA TIFFANY (ediz. orig. 1958)

Di cosa parla: Holiday Golightly, per tutti Holly, è una ragazza di provincia che, approdata a Manhattan, travolge, col suo anticonformismo, la vita del suo vicino di casa, scrittore in erba. Si dà a una vita sregolata, fatta di feste, mondanità, eccessi, della fedele compagnia del suo gatto rosso e soprattutto di frequentazioni maschili (tra queste anche un gangster di mafia cui fa visita ogni settimana in carcere). Come scoprirà il narratore, anche lei ha un passato che tornerà a presentarsi nelle vesti dell’ex marito, un veterinario texano, ma il suo fascino resta irresistibile…

Commento: «Non si può dare il proprio cuore a una creatura selvatica; più le si vuol bene più forte diventa». Così dice Holly, ragazza vitale, controcorrente, emblema della festosa leggerezza che porta iscritta nel suo stesso nome, ma anche delle ambiguità dell’America degli anni Quaranta (tutto il romanzo è un flashback). Difficile trovare tracce del personaggio originale, e delle sue contraddizioni, nel film girato nel 1961 da Blake Edwards, dove la scelta di Audrey Hepburn (Capote avrebbe voluto Marylin Monroe e in generale non fu soddisfatto del risultato) e gli addolcimenti della sceneggiatura testimoniano che al cinema un volto vale a volte più di una storia per fondare un mito, per quanto a costo di un certo sentimentalismo.    

GIUDIZIO: ****

UN GIALLO
“Il romanzo poliziesco è un gioco intellettuale; anzi uno sport addirittura” (S.S. Van Dine)

James M. Cain – IL POSTINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE (ediz. orig. 1934)

Di cosa parla: San Francisco. Il giorno in cui si presenta alla “Taverna delle due Querce”, il giramondo Frank Chambers non può certo immaginare che quel posto sarà in grado di trattenerlo tanto a lungo. Colpa di Cora, la sensuale moglie del proprietario del locale, il greco Pappadakis. Frank verrà presto assunto come aiutante e diventerà l’amante della donna. Quando i due progetteranno di uccidere il marito di Cora, le cose non saranno così facili come credono: il primo tentativo andrà a vuoto e Frank si allontanerà momentaneamente…

Commento: Come la letteratura americana ha saputo, con le opere di genere, aggiornare la tragedia greca alla modernità, trasferendola dal mondo degli dei e degli eroi a quello della gente di strada, con un passato tutt’altro che cristallino. Stile secco e asciutto: si capisce da dove viene, ad esempio, Cormac McCarthy. E si capisce anche perché il cinema, non solo quello di Hollywood, abbia tanto amato questo libro. Si contano almeno tre versioni celebri: la prima, Ossessione, girata da Luchino Visconti nel 1943 con Massimo Girotti e Clara Calamai (che già faceva le prove da assassina), anticipa la versione hollywoodiana del 1946 (con Lana Turner nei panni di Cora), nonché naturalmente quella del 1981 con Jack Nicholson e Jessica Lange, e trasferisce dalla California alla bassa padana l’ambientazione, con un’efficacia immutata: che sia il film più americano di Visconti (l’unico?) è dimostrato dalla censura che colpì il film nell’Italia repubblichina di Salò.

GIUDIZIO: ****

DALLO SCAFFALE
“La Biblioteca è così enorme che ogni riduzione d’origine umana risulta infinitesima” (Jorge Luis Borges)

Richard Matheson – TRE MILLIMETRI AL GIORNO (ediz. orig. 1956)

Di cosa parla: A seguito dell’esposizione a una nube radioattiva durante una gita in barca, Scott Carey incomincia a rimpicciolire. Il processo è inarrestabile e avanza al ritmo di tre millimetri al giorno. Perde il lavoro e anche il rapporto con la moglie, a poco a poco, si logora. Le cose si fanno sempre più drammatiche con il passare del tempo, finché, giunto agli ultimi giorni della sua esistenza, creduto morto dalla moglie e con l’incombente pericolo di scomparire, Scott si ritrova a vivere nello scantinato di casa, regno di un terribile ragno velenoso…

Commento: Quando letteratura e cinema procedevano di pari passo, poteva capitare che un aspirante scrittore che pure aveva già dato buone prove di sé e aveva pubblicato un libro, Io sono leggenda, destinato a diventare un bestseller (e ad avere più trasposizioni cinematografiche, la prima delle quali, memorabile, coprodotta in Italia e girata all’EUR, con Vincent Price e la regia di Ubaldo Ragona), riuscisse a mollare il lavoro in fabbrica per fare lo scrittore a tempo pieno, anche per il grande schermo. Accadde a Matheson con questo romanzo, capolavoro della fantascienza, capace come pochi di mantenere ritmo e tensione dalla prima alla (splendida) ultima pagina. Pubblicato nel 1956, ebbe un tale successo che la Universal Pictures se ne assicurò i diritti e commissionò allo stesso Matheson la sceneggiatura per il film, altrettanto bello, che uscì l’anno dopo per la regia di Jack Arnold e riscosse analogo successo. Il titolo originale (del libro e del film), The Incredible Shrinking Man, apparve forse troppo didascalico ai traduttori italiani che lo abbandonarono sia per il romanzo, dove si decise per una versione più allusiva e persino più elegante, sia al cinema, dove invece si optò per il più apocalittico e certamente più ridicolo Radiazioni BX: distruzione uomo.

GIUDIZIO: ****

LECTIO BREVISSIMA

da François Truffaut – IL CINEMA SECONDO HITCHCOCK (1966)

François Truffaut: – L’adattamento è molto fedele al romanzo?

Alfred Hitchcock: – Molto fedele, perché Selznick [importante produttore cinematografico degli anni Trenta e Quaranta] aveva appena fatto “Via col vento” e, secondo la sua teoria, la gente diventa furiosa se si modifica il romanzo; questo valeva anche per “Rebecca” [il film, prodotto da Selznick, che Hitchcock trasse dal libro di Daphne du Maurier]. Lei conosce sicuramente la storia delle due capre che stanno mangiando le bobine di un film tratto da un best-seller e una capra dice all’altra: “Personalmente preferisco il libro”.

Hitchcock-Truffaut
Alfred Hitchcock intervistato da François Truffaut