LECTIO BREVIS / 67

Appunti e spunti minimi su libri letti, riletti, sfogliati

A cura di Roberto Mandile

PUNTATA 67
LA DIRITTA VIA (traviamenti, conversioni e paradossi della fede)

UN CLASSICO: “Confessioni” di Sant’Agostino
UN GIALLO: “Il crimine del secolo” di Anthony Abbot
DALLO SCAFFALE: “Uomovivo” di Gilbert Keith Chesterton
LECTIO BREVISSIMA: “Il mal mi preme, e mi spaventa il peggio” di Francesco Petrarca

UN CLASSICO
“D’un classico ogni prima lettura è in realtà una rilettura” (Italo Calvino)

Sant’Agostino – CONFESSIONI (ediz. orig. 401 ca.)

Di cosa parla: In forma di invocazione a Dio, l’autore narra la propria vita: dopo l’infanzia a Tagaste, la città natale nell’attuale Algeria, la giovinezza a Cartagine, dove si trasferisce per studiare retorica e diritto, caratterizzata da una condotta dissipata e sregolata, è segnata, da un lato dalla relazione con una donna, dalla quale avrà poi un figlio, dall’altro dall’avvicinamento alla filosofia e dall’adesione al Manicheismo. Nel 383 la scelta di trasferirsi in Italia, per svolgere la professione di insegnante di retorica, lo porta prima a Roma, poi a Milano, dove la conoscenza del vescovo Ambrogio lo conduce alla conversione al Cattolicesimo, già abbracciato dalla madre Monica, che intanto lo raggiunge…

Commento: Opera centrale nella storia della letteratura europea, vanta tra vari meriti il fatto di avere inaugurato il genere dell’autobiografia, che, nella forma della confessione a Dio, mette a nudo per la prima volta nella storia dell’Occidente l’io dell’autore nella sua verità spirituale. Se la parabola di progressivo avvicinamento a Dio (e alla fede cattolica, nello specifico) che Agostino traccia resta un modello per i resoconti di conversione per molti secoli (ma è, prima di tutto, un modello di nitore stilistico e di grande arte narrativa, con pagine memorabili, come quella della morte della madre Monica), nella seconda parte (gli ultimi quattro dei tredici libri), dove Agostino abbandona il racconto della propria vita per concentrarsi sull’analisi della creazione del mondo secondo la Genesi, alcune riflessioni, come quelle sulla memoria e sul tempo, sono tra le pagine intellettualmente più appassionanti sul tema di tutta la letteratura filosofica e scientifica di ogni tempo.

GIUDIZIO: ****

UN GIALLO
“Il romanzo poliziesco è un gioco intellettuale; anzi uno sport addirittura” (S.S. Van Dine)

Anthony Abbot – IL CRIMINE DEL SECOLO (ediz. orig. 1931)

Di cosa parla: New York. Sull’East River, una sera d’estate, vengono ritrovati, a bordo di una barca, due cadaveri: un uomo e una donna, entrambi con un foro di pallottola in corpo, lui in fronte e lei nel cuore. Chi sono e come sono finiti in quel luogo? Gli abiti indossati dal primo non lasciano dubbi: si tratta di un prete. E una lettera d’amore trovata accanto ai cadaveri sembra indicare che tra i due ci fosse una relazione particolare. In compenso sulla barca manca la pistola e non c’è traccia di sangue, ma è presente un gatto: come ci è arrivato? I misteri da risolvere per Thatcher Colt, capo della polizia, non mancano…

Commento: L’autore deve la sua fama a una serie di libri religiosi pubblicati negli anni Cinquanta: il più importante fu il primo, La più grande storia mai raccontata, che fu un vero bestseller, e da cui fu tratto l’omonimo kolossal cinematografico con Max von Sydow nei panni di Gesù. Ma la sua carriera letteraria era iniziata negli anni Trenta con otto romanzi gialli, tra cui questo, che è il secondo e che ruota intorno alla vita non proprio integra di un prete. Il romanzo, di estrema (forse eccessiva) linearità, risente dell’influsso dei modelli di S.S. Van Dine e Ellery Queen, i principali autori di gialli newyorchesi: l’indagine di polizia è tutto, anche se manca l’investigatore dilettante e i professionisti ne escono vincitori.

GIUDIZIO: **

DALLO SCAFFALE
“La Biblioteca è così enorme che ogni riduzione d’origine umana risulta infinitesima” (Jorge Luis Borges)

Gilbert Keith Chesterton – UOMOVIVO (ediz. orig. 1912)

Di cosa parla: La vita monotona degli abitanti di Casa Beacon viene all’improvviso vivacizzata dall’arrivo nel loro giardino di Innocent Smith, uomo quanto mai strampalato, che si distingue fin da subito per la stravaganza del suo abbigliamento e la stranezza dei suoi comportamenti. Alcuni rimangono subito affascinati dallo sconosciuto, che parla poco e male. Ma quando Innocent spara alcuni colpi di pistola, senza ferirlo, contro lo scettico dottor Warner, l’uomo viene a trovarsi imputato in una sorta di processo improvvisato, nel quale accusatori e difensori si sfidano tra testimonianze e arringhe…

Commento: Concentrato, in forma narrativa, del pensiero dell’autore, è un romanzo filosofico, in cui la levigatissima lingua di Chesterton (magnifico l’incipit con la descrizione del gran vento che arriva a Casa Beacon) si unisce a un impianto allegorico che finisce per offrire, nella figura del protagonista, l’incarnazione della morale cristiana, cattolica nello specifico, sotto forma di paradosso: per riscoprire ogni giorno la gioia di vivere e trasmetterla agli altri non si può che sfidare l’ovvio e, secondo il noto precetto evangelico, suscitare scandalo.

GIUDIZIO: ***

LECTIO BREVISSIMA

Francesco Petrarca – IL MAL MI PREME, E MI SPAVENTA IL PEGGIO (1341?)

Il mal mi preme, e mi spaventa il peggio,
al qual veggio sí larga et piana via,
ch’i’ son intrato in simil frenesia
et con duro penser teco vaneggio,

né so se guerra o pace a Dio mi cheggio,
ché ’l danno è grave e la vergogna è ria.
Ma perché piú languir? di noi pur fia
quel ch’ordinato è già nel sommo seggio.

Ben ch’i’ non sia di quel grand’onor degno
che tu mi fai, ché te n’inganna Amore,
che spesso occhio ben san fa veder torto,

pur d’alzar l’alma a quel celeste regno
è il mio consiglio, et di spronare il core:
perché ’l camin è lungo e ’l tempo è corto.

Petrarca
Francesco Petrarca