MOZART – Wolfgang Hildesheimer

# 308 – Wolfgang Hildesheimer – MOZART (Rizzoli, 2016, ediz. orig. 1977, pagg. 430)

La vita e l’arte di Wolfgang Amadeus Mozart non vengono tanto raccontate, in questo libro, quanto fatte emergere da una congerie di testimonianze (anche coeve o di poco posteriori alla breve vita del geniale compositore) e riflessioni che l’Autore, forte di una solidissima cultura musicale, può permettersi di svolgere e sottoporre all’attenzione dei lettori. Ne scaturisce un testo originale e complesso che, più che a una biografia classica, somiglia a una lunga conferenza al termine della quale di Mozart ci viene restituita un’immagine certo non definitiva e fondamentalmente contraddittoria, ma anche incredibilmente realistica e fededegna: quella di un uomo che visse in un’epoca in cui il genio non usava autocelebrarsi, e il genio di Mozart fu peraltro molto particolare, accompagnato da una certa infantilità di carattere e di comportamento, ma scintillante sul piano musicale, con composizioni che non solo hanno resistito ai secoli ma che, ancor oggi, sono tra i brani di musica classica più conosciuti e ascoltati, anche dai profani. È possibile arrivare al cuore dell’enigma-Mozart? Come si accordavano il suo smisurato talento e la sua conclamata coprolalia? Come potevano coesistere il genio musicale e il carattere capriccioso e volubile? Alla ricerca di risposte (forse impossibili) a queste e ad altre domande, Hildesheimer ci accompagna non solo nei meandri di un carattere e di una vicenda umana, ma anche di un’intera epoca brillante e crudele al tempo stesso, la fucina della contemporaneità: il Settecento.

Come avrete intuito, “Mozart” di Wolfgang Hildesheimer non è un romanzo, non si tratta di narrativa. Neanche, però, di saggistica propriamente detta, nel senso che l’Autore evita il classico tono accademico della letteratura saggistica, e preferisce una sorta di strana e fascinosa colloquialità, tendente a intavolare col lettore un dialogo che, se fa un po’ fatica a mettersi in moto e a ingranare, poi non cede più e anzi, cresce via via di intensità e conquista con la straordinaria precisione delle ricostruzioni storiche e delle valutazioni su opere e snodi biografici del celebre compositore, che operò a Vienna sotto il regno di Giuseppe II, negli anni ’80 del XVIII secolo, a cavallo tra Ancien Régime e Rivoluzione Francese, in una delle epoche più travagliate e feconde della storia umana.

Il bel film di Miloš Forman del 1984, “Amadeus”, vincitore di otto premi Oscar, ha preso più d’uno spunto da questo straordinario libro di Hildesheimer, che ha il merito di cercare la verità sull’uomo Mozart senza abbellimenti né ipocrisie, senza che l’amore per la geniale musica da lui scritta possa in qualche modo inficiare la valutazione della persona, che resta umana e fallibile, piena di difetti e a tratti addirittura imbarazzante nella sua capacità di indebitarsi e di condurre una vita al di sopra dei propri mezzi.

Hildesheimer non cerca assoluzioni né si propone di essere l’agiografo di Mozart, di cui peraltro conosce l’opera a menadito, in modo francamente impressionante; l’Autore però, altresì, rifiuta la stragrande maggioranza degli approcci narrativi alla vita di Mozart, e ammette candidamente l’impossibilità di pervenire a una verità assoluta su una figura di cui, se non sarebbe giusto ignorare gli aspetti più terreni e imbarazzanti, sarebbe altrettanto sbagliato raccontare solo il genio musicale, peraltro difficile da inquadrare visto che, in vita, Mozart non ottenne grande successo, e fu sempre relegato a ruoli (e guadagni) piuttosto modesti, a fronte di altri compositori (Haydn, Salieri…) che venivano celebrati e osannati molto più di lui.

Eccezionale nel ricostruire, fonti alla mano, non tanto i passaggi della vita di Mozart, quanto i modi in cui essi sono stati raccontati nel corso del tempo dai vari biografi, Hildesheimer, capace com’è di padroneggiare sia gli aspetti storico-culturali che quelli più strettamente musicali, compone un ritratto di questo mito della musica classica che brilla per originalità e piglio, un ritratto che non smitizza ma neanche incensa, e che s’interroga non tanto, o non solo, sugli aspetti caratteriali di Mozart, ma anche sui connotati culturali di un’intera epoca senza conoscere i quali è impossibile valutare, per esempio, la ricca messe di lettere che Mozart ci ha lasciato, o le lontane biografie dedicate al musicista ad opera degli illuminati coniugi Novello, coppia di inglesi che, negli anni Venti del XIX secolo, fecero un viaggio in Europa alla ricerca delle testimonianze di chi, ancora vivo, aveva conosciuto il grande compositore, a partire da Constanze, sua moglie, risposatasi con il barone Nissen e ben disposta a parlare di Wolfgang in termini non certo troppo lusinghieri.

Dove sta la verità? Nel Mozart sguaiato che amava le feste e il buon cibo? O nel Mozart bambino prodigio che a cinque anni allietava papi e capi di Stato con musica da camera e duetti assieme alla sorella Anna, detta Nannerl, e a sette componeva già concerti per pianoforte? Qual è il vero Mozart? Quello ridanciano e irrispettoso delle lettere alla cuginetta “Bäsle” o quello più sofferto e geniale del “Don Giovanni”, di “Idomeneo”, delle “Nozze di Figaro” e di tante, tantissime altre opere memorabili, tra sonate, concerti e sinfonie, fino al contraddittorio ed enigmatico “Flauto magico” e all’incompiuta, e bellissima, “Messa da requiem in Re minore”?

La risposta di Hildesheimer è che non c’è modo di approdare a un Mozart, ma occorre confrontarsi con le mille sfaccettature di un artista baciato dal genio assoluto anche se, forse, per niente allineato alla sua epoca, o meglio, talmente calato in essa da dover fare i conti con tutte le storture e le ingiustizie che lo condussero, alla fine, a morire in povertà e ad essere sepolto in una fossa comune, con appena sette o otto persone al suo funerale.

Libro eccezionale per forma e contenuto, “Mozart” di Wolfgang Hildesheimer è una lettura difficile e a tratti scostante, ma capace di regalare una consapevolezza tale al lettore da somigliare quasi a un’illuminazione, tanto che mi spingo ad affermare che, senza aver letto questo libro, non si può dire di conoscere Mozart. Biografia e quadro storico, personaggi dell’epoca – dai potenti ai diseredati, dai colleghi musicisti colti e raffinati fino ai guitti della compagnia di Schikaneder, che mise in scena il “Flauto magico” – e testimoni tardi della vita di Mozart, tutto converge nell’attenta elaborazione di Hildesheimer, che somiglia a un viaggio nel tempo e che, come il film di Forman, sia pur con meno attrattiva dal punto di vista squisitamente narrativo, restituisce di Mozart un’immagine incredibilmente vivida, complessa e plausibile.                           

(Recensione scritta ascoltando Wolfgang Amadeus Mozart, “Sinfonia n. 25 in Sol minore”)

PREGI:
straordinariamente preciso sia sul piano storico che su quello della critica musicale, è un libro biografico che non somiglia a nessun altro, una sorta di “apax” che brilla per coerenza, efficacia e profondità, una lettura che – a patto di non essere del tutto digiuni di musica classica e, in particolare, dell’opera mozartiana – non può lasciare indifferenti 

DIFETTI:
difficile e a tratti molto tecnico (per esempio quando parla delle tonalità delle opere di Mozart), è un libro nel quale non è facile entrare, nel senso che l’Autore non fa nulla per aprire la porta al lettore, anzi, sembra quasi che schiuda malvolentieri e con disagio l’uscio della sua trattazione. Ma una volta entrati, è impossibile uscire!   

CITAZIONE:
“L’espressione verbale di sentimenti era estranea a Mozart. […] Viveva in un’epoca ‘prepsicologica’, nella quale si prestava sempre più attenzione alla psiche, se ne diventava sempre più coscienti, non tanto però da farne oggetto di studio.” (pag. 217)

GIUDIZIO SINTETICO: ****

LEGENDA RECENSIONI
Sia per i libri che per i film, adotto nel giudizio sintetico il sistema Mereghetti, che va da 0 a 4 stelline: a 0, ovviamente, i giudizi più negativi, a 4 quelli più positivi, con tutti i possibili gradi intermedi…

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NON GIUDICABILE con i sistemi ìclassiciî di voto
PESSIMO
QUASI PESSIMO
BRUTTO
BRUTTINO
 
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**1/2
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***1/2
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ACCETTABILE
DISCRETO
BUONO
MOLTO BUONO
CAPOLAVORO