UNA PASSEGGIATA CON MR GLADSTONE – Roy Lewis

# 255 – Roy Lewis – UNA PASSEGGIATA CON MR GLADSTONE (Adelphi, 1995, pagg. 74)

In un anno imprecisato, ma di poco successivo alla disfatta di Napoleone III contro Bismarck (1870) e alla successiva Comune di Parigi (1871), l’allora Primo Ministro inglese, William Gladstone, durante una passeggiata serale di quelle che amava concedersi a caccia di prostitute da redimere (era nota la sua inclinazione a togliere le donne dalle strade per affidarle alle cure di appositi ostelli messi in piedi da sua moglie, Catherine Glynne) incontra un curioso individuo, che dichiara di chiamarsi Walters, e che delle prostitute è un assiduo cliente. Il dialogo tra questo amante delle donne “facili” e il grande redentore Gladstone, capo di un governo conservatore e uomo generalmente stimato e senza macchia, è divertente e paradossale, e termina nientemeno che nella stanza d’albergo occupata – sotto falso nome – da Cora Pearl, concubina di diversi uomini potenti di Francia, esule da Parigi in seguito ai disordini della Comune. Riuscirà l’integerrimo e religioso Gladstone a redimere anche Cora, o il disincantato signor Walters, presentandoli, lo indurrà in tentazione e farà cedere anche la sua incrollabile fede nella moralità umana? E cosa significano i termini “morale” e “immorale”? Un onesto e rispettoso cliente di prostitute come Walters, che spende cifre esorbitanti per le donne, non contribuisce forse in egual misura al loro benessere quanto il moralizzatore Gladstone?

Roy Lewis è Autore di alcuni dei testi umoristici più riusciti della storia, a partire dal bellissimo “Il più grande uomo scimmia del Pleistocene” fino alla meno folgorante, ma egualmente intelligente “Vera storia dell’ultimo re socialista”. “Una passeggiata con Mr Gladstone”, rispetto alle altre opere testé citate, è giusto una novelletta, una bazzecola, scritta per divertimento, ma non per questo meno riuscita, tanto nel tono quanto nelle tematiche affrontate.

A Londra, nella seconda metà dell’Ottocento, la figura di Gladstone era ben nota non solo per i suoi incarichi politici (fu ministro nel governo Peel e, successivamente, per ben quattro volte ricoprì la carica di Primo Ministro, quello che oggi chiameremmo Premier) ma anche per la sua incrollabile fede religiosa, che lo portava, anche da ministro, a percorrere le strade dei quartieri malfamati della città alla ricerca di prostitute da redimere, alle quali offriva asilo in una delle case gestite da sua moglie, ricevendone spesso e volentieri risposte sgarbate e derisorie. Senza scomporsi, Gladstone continuava nella sua opera di redenzione e moralizzazione, stando ben attento a non imporre mai nulla a nessuno: le donne che incontrava dovevano accettare del tutto spontaneamente la sua offerta di aiuto, altrimenti il Primo Ministro salutava educatamente e passava oltre. Lewis si è divertito a immaginare l’incontro tra un uomo tanto integerrimo e il suo opposto che, si potrebbe pensare, dovrebbe essere il magnaccia violento e volgare.

Invece no: il vero opposto di un uomo come Gladstone è un individuo che appartiene alla sua stessa classe sociale e che possiede la sua stessa cultura, e che però non solo non si cura di moralizzare alcunché, ma approfitta a piene mani del ben di Dio offerto dalle strade londinesi, soprattutto in tempi di difficoltà economiche, quando non erano poche le ragazze a finire sui marciapiedi per salvaguardare il bilancio familiare. Se la figura di Gladstone è descritta con abilità e con tratti coerenti, e la grande horizontale Cora Pearl non delude le aspettative, donna moderna e consapevole, padrona della propria via e del proprio destino nonché abile sfruttatrice delle proprie grazie, il vero gioiellino della novella è il misterioso personaggio di Walters, vedovo con un matrimonio comunque disastroso alle spalle, donnaiolo impenitente che, un po’ come il Woody Allen di “Harry a pezzi”, non vede nulla di male nel pagare le donne per fare sesso, per godere i piaceri della carne, ed è, in questo – come è stato definito anche Jack lo Squartatore – “un precursore del XX secolo”.

Intendiamoci: nessun parallelo tra il serial killer che nel 1888 avrebbe insanguinato le strade di Whitechapel e questo onesto e arguto appassionato di prostitute. Lewis si guarda bene dal dare a Walters anche il benché minimo connotato inquietante, anzi, con la sua arguzia è il personaggio dal quale nascono le differenze di potenziale che animano la novella: dapprima, Walters prende blandamente in giro il moralizzatore Gladstone, quindi fa da paraninfo tra lui e Cora Pearl, che è la prima a “liquidarlo” quando vuol restare sola col potente uomo politico, vera “preda” sulla quale mettere alla prova il suo fascino di donna altolocata eppure caduta in basso, di lorette abbandonata ma non finita, insomma di donna che – anch’essa in anticipo sui tempi – non vuole l’aiuto di nessun uomo, neppure del meglio intenzionato, per cavarsi dagli impicci, e che pure sugli uomini potenti ha costruito tutta la sua carriera di cortigiana. Lucido e allusivo, mai volgare o irrispettoso, “Una passeggiata con Mr Gladstone” è una lettura piacevole che occupa lo spazio di un paio di viaggi in metropolitana, e lascia – come tutto Lewis – una bella sensazione di freschezza, un quadretto di vita un po’ retro, ma non vecchio e, comunque, in grado di dire qualcosa anche sul mondo d’oggi e su certe sue meccaniche.

(Recensione scritta ascoltando Johann Sebastian Bach, “Concerto per flauto, violino e clavicembalo in la minore, BWV 1044”)

PREGI:
scrittura sapiente e misurata, che non sbaglia un tono, e personaggi ben abbozzati, che salvaguardano il loro mistero di fondo senza per questo lasciare insoddisfatto il lettore. Gradevole e serrata la dialettica tra Gladstone e Walters

DIFETTI:
fatalmente un po’ calligrafico soprattutto nelle descrizioni d’ambiente, è un libriccino d’altri tempi più che godibile ma certo non epocale

CITAZIONE:
“Quando cominciai ad alzare le gonne femminili erano poche le donne che portavano le mutande, mentre oggi le portano tutte, si tratti delle signore, delle cameriere o delle prostitute. […] È una mania femminile, una civetteria calcolata che fa perdere tempo, ma la situazione di fondo è immutata e immutabile. La civiltà si basa sulla biologia, e non viceversa.” (pag. 26)

GIUDIZIO SINTETICO: **½

LEGENDA RECENSIONI
Sia per i libri che per i film, adotto nel giudizio sintetico il sistema Mereghetti, che va da 0 a 4 stelline: a 0, ovviamente, i giudizi più negativi, a 4 quelli più positivi, con tutti i possibili gradi intermedi…

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NON GIUDICABILE con i sistemi ìclassiciî di voto
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QUASI PESSIMO
BRUTTO
BRUTTINO
 
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***1/2
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ACCETTABILE
DISCRETO
BUONO
MOLTO BUONO
CAPOLAVORO